Gallese – Castel Sant’Elia (Via Amerina)
Descrizione della tappa
Da Gallese a Castel Sant’Elia
(km 28)/Nepi (km 26)
Fondo: misto, in massima parte sterrato
Tempo di percorrenza: 9 ore
Difficoltà: media, in alcuni tratti abbastanza impegnativo nell’attraversare le forre
Dalla Basilica di San Famiano (70) prendere la strada con l’indicazione di San Famiano a lungo (75) (il piccolo santuario posto a circa 2,5 km fuori Gallese dove avvenne il miracolo dell’acqua scaturita dal tufo colpito dal bastone del santo pellegrino) dove tuttora è possibile bere alla fonte del miracolo e proseguire verso Corchiano attraverso magnifici noccioleti; giunti alla Madonna delle Grazie (76), si continua diretti fino a raggiungere un bel tratto di basolato della antica via Amerina, che proviene da Vasanello in contrada Musale a) (77); immettersi sulla strada lastricata e continuare verso Corchiano. Qui ci sono due possibilità: la prima è passare fuori dal centro abitato raggiungendo la Chiesa della Madonna del Soccorso (79) la necropoli sud di epoca etrusca/falisca camminando lungo il tracciato autentico della via antica, fino a raggiungere la via cava (81) che proviene dal centro abitato (80) e proseguire verso la sp29 ed il ristorante pizzeria “ Ragno Rosso” (82). Alla cabina dell’Enel girare a sinistra e proseguire su quella strada seguendo la segnaletica (freccia rossa e indicazione via Amerina) fino a raggiungere un campetto in discesa in fondo al quale c’è un torrente da attraversare a guado.
La seconda possibilità è: partendo dalla località contrada Musale b) (78) dirigersi nel centro di Corchiano (80) ed imboccare nei pressi della chiesa di S. Egidio una suggestiva via cava che porta, dopo avere attraversato un ponte sul rio Fratta ed un’altra via cava etrusca (81), al Ragno Rosso (82); quindi si prosegue fino al guado, come sopra.
Attraversato il guado, si prende un sentiero sulla destra che dopo alcune centinaia di metri, passando accanto ad un canile (83), conduce verso la strada provinciale 74 (nei pressi di un campo per motocross); attraversata la strada p. si prosegue diretti verso l’attuale abitato di Falleri (84) , quindi verso il sito archeologico di Falerii Novi (85). Qui ci sono i reperti archeologici, le emergenze della città antica e la basilica di santa Maria (cistercense) da visitare entrando dalla famosa porta di Giove aperta sulle mura del 241 a.C. Il foro della città romana è attraversato dalla via Amerina che ne costituisce il cardo. Si riprende la strada verso il nuovo abitato del Parco Falisco (86); appena raggiunto si prende la prima strada a sinistra (via degli etruschi) che riporta sul tracciato autentico della antica via proveniente dalla cinta muraria di Falerii e si prosegue verso sud in direzione del cavo degli Zucchi (87) che è l’area archeologica più importante e spettacolare dell’antica via Amerina. In effetti è la necropoli di Falerii Novi (nella zona sud della città, posta lungo la via). Il tratto basolato termina alla forra, che era attraversata dal ponte sul Rio Maggiore ora crollato; si scende nella forra passando davanti alle tombe a portico dette del re e della regina. Attraversato il ponticello di legno costruito dai volontari del Gruppo Archeologico Romano si sale sull’altra sponda e si prosegue tra tombe a camera, ad arcosolio e colombari fino a giungere alla località San Lorenzo(88). Lasciando il ristorante “la Vecchia Quercia” sulla sinistra ci si addentra di nuovo nel cavo o tagliata della antica via; si scende nella forra, attraversando il torrente a guado sotto i resti della Torre di Stroppa o torre dell’Isola nel punto dove si trovano anche i resti dell’antico ponte. Si sale di nuovo facendo attenzione a prendere sulla sinistra un sentiero indicato come pista per mountain bike e si prosegue sempre per quel sentiero, senza perdersi d’animo per circa 2 km che ci riporta entro l’alveo della antica via facilmente riconoscibile dai lati cavati nel tufo con diverse aperture di grotte e antiche tombe. Si giunge ad un campo da tiro per arcieri e, tra le sagome degli animali per le prove di tiro, si scende e risale una forra con ulteriore guado di un piccolo ruscello, fino a scollinare nei presi di una abitazione agricola davanti alla quale passa una stradina chiamata via Pianella (89).
Qui si può optare per due soluzioni:
1) proseguire diretti per Nepi (91) che si raggiunge in breve attraverso l’antico tracciato facilmente riconoscibile per i cancelli, le staccionate ed i ponticelli di legno costruiti dal Comprensorio della via Amerina e delle Forre (richiudere i cancelli dopo essere passati, perché in genere all’interno vi stazionano animali al pascolo, o adoperare i pedonali girevoli posti di lato ai cancelli grandi). Il primo tratto della via Amerina che entra nell’abitato moderno di Nepi ha preso il nome di via S. Paolo.
2) se invece vorrete dirigervi verso l’abitato di Castel S. Elia ed il Santuario di S. Maria ad Rupes (90) prendete la via Pianella verso sinistra.
Noi consigliamo questa seconda soluzione per poter visitare l’importante Santuario Mariano con la scala che scende alla cappella della Madonna scavata nella parete di tufo da P. Rodio, frate francescano e grande pellegrino, un compagno di S. Benedetto Labre; nonché la sottostante basilica romanica di S. Elia del VII- VIII secolo. Il tutto nell’ambito della valle Suppentonia, una forra spettacolare che costituisce un eccezionale sito ambientale dalla rara bellezza. Si può anche chiedere accoglienza ai religiosi della congregazione di S. Michele Arcangelo (polacchi). La messa al Santuario mariano c’è alle 18.
Da visitare a Nepi le catacombe di S. Savinilla con dipinto di San Giacomo e San Giovanni evangelista, sulla tomba di san Romano, martire e patrono della città. Per la visita: nell’orario di apertura del museo civico (che contiene importanti reperti falisci-romani ed etruschi) dal martedi al venerdi ore11-13 e 16-18; sabato e domenica 10 -13, 16 -19 est. 15 -18 inv. Situato nel centro storico in via Falisca 31 Tel. 0761-570604 email museo@comune.nepi.vt.it (chiuso lunedì). E’ possibile prenotare la visita anche fuori orario (soprattutto per i gruppi) chiamando il cell. 339.3272179. Nella visita in genere è compresa anche la rocca dei Borgia.
Il nostro consiglio è non perdersi né il santuario di Castel Sant’Elia né le catacombe di Nepi (tra i due centri ci sono solo 3 km circa). Tenuto conto che la tappa successiva per Campagnano di Roma è relativamente breve, in genere il pomeriggio precedente si visita il Santuario di Castel S. Elia e la mattina successiva, prima della partenza Nepi e le sue catacombe.
Variante Gallese —S. Maria delle Grazie
Per chi avesse particolare necessità di abbreviare il Cammino di circa 4 km, da Gallese (70 —71) può dirigersi verso gli impianti sportivi e proseguire per S. Maria delle Grazie (76), ma noi ovviamente vi consigliamo di fare il percorso più lungo che passa per S. Famiano a lungo in maniera di cogliere la spiritualità che emana questo luogo legato al primo miracolo del nostro Santo pellegrino. A S. M. delle Grazie ci si immette di nuovo sul Cammino proveniente da Gallese. Praticamente questa variante rappresenta una classica scorciatoia.
Variante Vasanello —Corchiano
L’antica Via Amerina, almeno il tracciato del 241 a.C. non passava per Gallese, ma da Corchiano (l’antica Fescennium) si dirigeva direttamente verso Orte e Amelia (passando per l’attuale abitato di Vasanello (73) un pagus falisco che qualcuno identifica addirittura con il Castellum Amerinum della tavola Peutingeriana). Quindi andando verso Roma anche il pellegrino di oggi volendo può evitare di recarsi a Gallese e giunto a Vasanello da Orte (percorrendo la variante Palazzolo) che sostituisce il tratto originario attualmente non percorribile (74) marcato in bianco sulla mappa, può proseguire seguendo la strada più antica da Vasanello verso Corchiano, dove nei pressi della contrada Musale a) (77) si congiunge con il Cammino proveniente da Gallese.